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Cybersicurezza, impennata dei reati informatici: +45,5%

Cybersicurezza, il pericolo viene dal web e in quattro anni i reati informatici salgono del 45,5%. I dati pubblicati da Confartigianato svelano tutta la gravità di un fenomeno che pare in netta ascesa. Oltre al dato legato al livello nazionale, per cui le denunce di reati informatici sono aumentate del 45,5%, si sono registrati dei picchi inquietanti in alcuni  territori in particolare. Al primo posto nella classifica Confartigianato sui reati informatici  c’è la Toscana dove sono aumentati a dismisura giungendo a segnare un aumento pari addirittura all’88%. A seguire, il Veneto dove il cybercrime è aumentato del 63,7% e quindi le Marche dove le denunce sono aumentate del 56%. La morsa degli hacker è durissima anche in Puglia (+54,7%), Lazio (+53,2%), Emilia Romagna (+53%), Piemonte (47%), Lombardia (45,5%).

Il tema della cybersicurezza si conferma una delle questioni centrali dell’economia italiana. Le infrastrutture digitali al servizio delle aziende, specialmente di quelle di dimensioni più ridotte, non sembrano sempre all’altezza della situazione. E per i criminali digitali diventa facile attaccare le imprese. Gli imprenditori hanno a cuore il problema della cybersicurezza ma non investono abbastanza per garantire solidità alle loro infrastrutture digitali. E così si assiste al paradosso per cui gli italiani sono secondi soltanto agli irlandesi, in Europa, in termini di consapevolezza digitale ma, nei fatti, solo il 32,2% delle aziende adotta tutte le undici misure di sicurezza consigliate dall’Istat a fronte di una media Ue che si attesta al 38,5%.

Luca Esposito

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