La conclusione del piano di 600 pensionamenti “consentirà di tornare ad assumere giovani giornalisti” e di ‘”preparare la possibilità di concorsi che non si fanno da molti anni”. Lo ha detto il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, nel corso di un dibattito sulla formazione obbligatoria per i giornalisti andato in scena al Festival del giornalismo di Perugia.
“Per una serie di accordi, con effetti non sempre positivi, la Rai deve smaltire il bacino dei precari e questo non consente di assumere giovani – ha spiegato il dg -. Ora abbiamo avviato il piano di pensionamenti, che ha trovato l’adesione di 400 dipendenti, di cui 100 giornalisti. Vogliamo raggiungere quota 600. Ciò consentirà di tornare ad assumere giovani”.
Gubitosi, sostenendo che “le aziende che non investono prima o poi muoiono”, ha aggiunto che “sul fronte della formazione negli ultimi anni la Rai si è un po’ distratta. Nel piano industriale, approvato in cda e ora in discussione con i sindacati, è centrale l’investimento tecnologico, che dovrebbe riportare l’azienda all’avanguardia in tre anni”. Quanto alla formazione del personale, il dg ha affermato che questa “non può avvenire solo a inizio carriera, ma deve essere permanente”.
Per questo nel piano l’investimento in formazione “è aumentato del 140% in tre anni”.
Il dg ha quindi annunciato che si lavorerà per “aumentare la mobilità all’interno dell’azienda” e criticato “il grande livello di rigidità” della legislazione sul lavoro, che non consente l’assunzione di collaboratori saltuari o part-time.
“Gli editori – ha argomentato – evitano di assumerli perché perdono sistematicamente le cause di lavoro da loro avanzate”.
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