RAI E POSTE ITALIANE, INSIEME PER LE NUOVE TECNOLOGIE

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La partnership, firmata dalle due aziende il 13 ottobre, prevede un obiettivo ambizioso: fornire nuovi servizi, accessibili anche tramite il web e i dispositivi mobili, per cittadini, imprese e pubblica amministrazione. L’operazione verrà affidata a due team che lavoreranno in sinergia e in modo paritetico per delineare un piano strategico nei dettagli, individuando le tipologie di servizi e il mercato di riferimento. I contributi saranno differenziati in base al know how aziendale: la squadra delle Poste si occuperà dei servizi di pagamento, quella Rai penserà alle applicazioni sulla tv.
A poche settimane dalla proposta di alcuni esponenti economici e politici, tra cui Montezemolo e Formigoni, di privatizzare le due aziende (e far incassare al governo dai 12 ai 14 miliardi di euro), quest’ultime uniscono le forze per le sfide del futuro. «Questo accordo conferma la capacità di Rai e Poste Italiane di saper continuamente sperimentare e innovare nel campo della comunicazione», ha commentato il Direttore Generale della Rai, Lorenza Lei, soddisfatta del patto sottoscritto con la dirigenza di Poste Italiane, rappresentata da Massimo Sarmi.
«La partnership tra Poste Italiane e Rai permetterà di fornire non solo una nuova gamma di servizi integrati per l’informazione, ma anche di mettere a frutto la grande esperienza e il know-how delle due aziende nel campo dei servizi multimediali; il fine è quello di introdurre nuove modalità di dialogo con i cittadini che potranno accedere a servizi innovativi», ha ribadito Sarmi, garantendo al contempo la sicurezza nei sistemi di comunicazione e nella gestione dei pagamenti attraverso la trasparenza delle operazioni.
C’è da ricordare che Poste Italiane è la più grande azienda di servizi italiana, posseduta per intero dallo Stato italiano attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Da parte sua la Rai (anch’essa servizio pubblico) ha il primato nazionale per quanto riguarda la comunicazione (radio e televisiva) e la cultura. Se ne deduce che un accordo tra questi due colossi, se ben gestito, potrebbe dare sicuri vantaggi al Paese. Magari consentendo all’utente di pagare il canone direttamente col telecomando o aprire un conto corrente postale tra uno spot e l’altro. Vedremo.
Egidio Negri

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