Rai: assemblea Tg2, riforma dg inaccettabile

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cavallo rai“Il piano di riforma dell’informazione Rai presentato dal Direttore Generale Luigi Gubitosi e’ inaccettabile perche’ mira a ridimensionare il Servizio Pubblico. Non serve ad avvicinare la Rai ai cittadini e ad allontanarla dalla politica: e’ una riforma parziale, sbagliata, nata vecchia e non tiene conto dei nuovi media e ignora contenuti, prodotto e missione editoriale”. E’ quanto si legge in un documento approvato all’unanimita’ dall’assemblea del Tg2. “Bisogna arrivare a pagina 53 delle 97 del Piano Gubitosi per leggere qualche riga sulle missioni editoriali dell’informazione Rai: poche parole per offrire un quadro di identita’ sbiadite, scolorite e sempre piu’ omologate dei Telegiornali Rai – prosegue il documento -. L’esatto contrario di quello che chiedono i giornalisti del Tg2. Il Tg2 vuole una riforma vera, seria, complessiva che arricchisca l’offerta editoriale e non la impoverisca, puntando alla diversificazione dei contenuti. Una riforma che miri al miglior utilizzo di tutti i giornalisti e dei lavoratori della Rai, per moltiplicare prodotti diversi da offrire a Telegiornali realmente diversi”. “Negli ultimi anni – prosegue l’assemblea -, il Tg2 si e’ specializzato nell’approfondimento delle notizie, scelta premiata dai telespettatori, tanto che le edizioni principali aumentano sempre, anche raddoppiando, gli ascolti dei programmi precedenti. Ma si vince tutti insieme e non difendendo ognuno il proprio ‘orticello’. In questo sta la sfida per tutti noi, Redazioni, Direttori, Azienda: aprire finalmente il tavolo di confronto chiesto da tempo dal Sindacato per discutere l’intera offerta informativa della Rai. Una riforma che deve essere necessariamente preceduta da un cambiamento del sistema di nomine del governo aziendale. Non accetteremo di mortificare la nostra professionalita’ e la nostra autonomia. Ci opporremo insieme con l’Usigrai – il Sindacato Unitario dei Giornalisti Rai – con ogni mezzo consentito dal Contratto. Perche’ questa e’ una battaglia di tutti i giornalisti del Servizio Pubblico”.

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