Quanto costa il caso Giambruno a Mediaset

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Il caso Giambruno costa a Mediaset il tonfo in Borsa. Da quando è esploso il caso legato all’ormai ex compagno della presidente del consiglio Giorgia Meloni, il colosso delle comunicazioni di Cologno Monzese sta affastellando perdite nelle quotazioni. Che costano, e molto, alla famiglia Berlusconi. Stando agli spifferi, che nei frattempo sono diventati autentiche urla nei corridoi dei media nazionali, gli investitori temono la reazione del governo. O meglio, la “vendetta” (eventuale) di Giorgia Meloni. A cui basterebbe spingere per rimuovere il tetto alle pubblicità in Rai per dare un dispiacere, e forse qualcosa di più, ai Berlusconi. Marina, la primogenita, s’è premurata, su tutti i giornali di centrodestra, di far sapere alla premier di ammirarla e di stimarla, “oggi anche di più”. Un intervento che ambisce a rassicurare i mercati. Sulla tenuta dei rapporti tra una delle aziende più importanti del Paese e il governo. Anche perché, dovessero complicarsi i rapporti, il rischio sarebbe quello di dilaniare la maggioranza di governo. Forza Italia, infatti, non potrebbe di certo appoggiare alcuna proposta peggiorativa che potrebbe ledere a Mediaset e ai suoi ambiziosi obiettivi.

Tuttavia, siamo ancora e soltanto nel campo delle ipotesi. Tuttavia è su queste che gli investitori decidono dove piazzare i loro capitali in Borsa. Repubblica ha fatto i conti in tasca all’azienda: fino a mercoledì sera, il caso Giambruno sarebbe costato a Mediaset qualcosa come 151 milioni di perdite in Borsa. Un disastro.

Intanto, la questione tra Giambruno e Mediaset sembra aver trovato un appeasement. Il giornalista ha rinunciato alla conduzione della sua trasmissione Il Diario del Giorno, rientrando nei ranghi degli autori. La nota dell’azienda parla chiaro: “Andrea Giambruno, dispiaciuto per l’imbarazzo ed il disagio creato con il suo comportamento, ha concordato con l’azienda di lasciare la conduzione in video del programma Il diario del giorno, di cui continuerà a curare il coordinamento redazionale”.

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