Fino a pochi mesi, prima del cambiamento del Governo del cambiamento, uno dei maggiori nemici del Movimento Cinque Stelle era la Rai. Nel corso della scorsa legislatura, la riforma della Rai era la priorità; cambiare i palinsesti, eliminando quello che definivano, loro, il lerciume del giornalismo italiano, modificare i palinsesti in modo da assicurare che il servizio pubblico faccia esclusivamente cultura (nessuno rida).
E poi attacchi contro la legge Gasparri che garantiva il controllo da parte della politica della televisione pubblica, contro i direttori, contro la gestione. E allora non si dica che non ci sono cambiamenti in corso, arrivati al Governo la riforma della Rai è scomparsa non solo dall’agenda parlamentare ma anche dalle arringhe nelle piazze, sui blog.
Silenzio, va tutto bene così, basta scegliere bene i dirigenti, chiaramente amici, così come facevano, per carità, i predecessori; che venivano puntualmente accusati di essere lottizzatori, lobbisti, ammazza-popolo.
L’informazione che piace ai Cinque Stelle è quella che possono governare, è un dato di fatto. E anche questo è un elemento comune con tutte le altre forze politiche; ma solo i cinque stelle azzerano, una volta maggioranza, le voci degli altri. Effettivamente sono un partito del cambiamento.
Enzo Ghionni
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