Due milioni di euro per salvare “Pubblico”, il quotidiano diretto da Luca Telese e chiuso, ufficialmente “sospeso” dal 31 dicembre. Due milioni rispediti al mittente perché Telese ringrazia ma declina l’offerta. I soldi venivano dal finanziere milanese Alessandro Proto che, racconta il Corriere della Sera in un pezzo a firma Caterina De Leo, era pronto a mettere sul tavolo i due milioni dopo aver visto i conti del giornale.
Telese, però, ha detto no. Ufficialmente per “contrasti sulla linea editoriale”. Proto, insomma, voleva salvare Pubblico ma farne qualcos’altro, una sorta di “Fatto Quotidiano” di area più vicina al centrodestra. Un taglio completamente diverso a quello con cui il giornale di Telese aveva aperto i battenti.
Al Corriere della Sera Telese, che nel progetto di Proto sarebbe rimasto direttore della testata, spiega:
“Non è la mia vocazione. Si tratta di un progetto e di una collocazione politica troppo diversi da quello che Pubblico è sempre stato. Ed è per questo che ho declinato la proposta di Proto”. Sfumata questa ultima (e unica, finora) possibilità di salvataggio, per il quotidiano di Telese non resta che la liquidazione. Il 21 gennaio è già stata convocata l’assemblea dei soci davanti a un notaio per definire la procedura. E in quell’occasione, di riparlerà della proposta. “A quel punto, se Proto decidesse di rilevare il quotidiano in liquidazione e mettere qualcun altro alla direzione che porti avanti il suo progetto nessuno si opporrebbe”.
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