Facendo una lettura dei programmi dei due schieramenti principali sul tema “innovazione e pubblica amministrazione” si nota come le promesse non siano molto lontane da quelle fatte per le elezioni 2001, quando il tema era quasi una novità e la proposta di un Ministro per l’innovazione suscitava discussioni.
In particolare, il Pdl propone:
– Riorganizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione per raggiungere i seguenti obiettivi: considerevoli risparmi nel costo dello Stato, accesso dei cittadini agli uffici pubblici per via telematica, maggiore trasparenza e certezza delle procedure;
– Passaggio dall’archiviazione cartacea a quella digitale.
Ma forse il Popolo della libertà ignora che il passaggio dall’archiviazione cartacea a quella digitale è già in corso da tempo, ci sono le norme e gli strumenti, è solo una questione di tempi tecnici.
Il Pd, tra le altre cose, propone:
– Il divieto per le pubbliche amministrazioni di richiedere ai cittadini ed alle imprese documenti e certificati compilati e/o emessi dalle stesse pubbliche amministrazioni in senso lato;
– Obbligo, per le amministrazioni dello Stato di mettere on line i documenti ed i certificati che potrebbero essere richiesti da altre amministrazioni.
Ma anche in questo caso si tratta di norme presenti nel nostro ordinamento dal lontano 1968 e ribadite dal testo unico sulla documentazione amministrativa del 2000.
Forse la vera proposta e il massimo impegno dovrebbe essere posto nel dare applicazione alle norme che già ci sono ed, eventualmente, correggerle nei punti in cui si rivelano inadeguate.
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