Il gup di Milano Maria Vicidomini ha prosciolto oggi Silvio Berlusconi dalle accuse di frode fiscale e appropriazione indebita in relazione a irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte del gruppo Mediaset. Rinviati a giudizio il figlio del Premier Pier Silvio e Fedele Confalonieri per i quali il processo riprenderà il 22 novembre davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano.
Per il gup il presidente del Consiglio ”non ha commesso il fatto” in entrambe le ipotesi di accusa che erano state formulate.
C’è sorpresa in procura a Milano per la sentenza: i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro impugneranno la decisione del gup con un ricorso in Cassazione. Lo si apprende da fonti della procura di Milano. Intanto il legale di Berlusconi Niccolò Ghedini commenta: «Si tratta di una decisione assolutamente in linea con gli atti processuali, Silvio Berlusconi non aveva alcuna compartecipazione o commistione con i fatti oggetto della causa», ed ha poi aggiunto «Tra trenta giorni quando ci saranno le motivazioni sapremo meglio perché il presidente è stato prosciolto per non aver commesso il fatto».
Insieme a Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri sono rinviati a giudizio anche gli altri nove indagati che secondo l’accusa acquisivano diritti di trasmissione da Mediaset a prezzi gonfiati per il tramite di società di comodo. Il raggiro si attesterebbe “nel periodo 2000-2005 complessivamente in 34 milioni di dollari”. Il denaro veniva “trasferito a partire dal 1999 dalla società Mediatrade, e successivamente da Rti (Reti televisive italiane, ndr), alla società Olympus trading a titolo di pagamento dei diritti”. La frode fiscale, invece, sarebbe iniziata, secondo la procura, nel 2005 e sarebbe andata avanti fino al 2008, per un importo totale di tasse non pagate che si aggira sugli 8 milioni di euro. In un messaggio del marzo 2011 il premier aveva detto: «Sono accuse tutte infondate». Oggi la sentenza del suo proscioglimento.
(Ansa)
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