È stato aggiornato al 29 settembre (per l’assenza del traduttore in relazione alla testimonianza di un ingegnere americano) il processo che vede imputati, per concorso in diffamazione e violazione della privacy, quattro dirigenti di Google, in relazione ad un video caricato sul motore di ricerca in cui un adolescente disabile veniva vessato dai compagni di scuola. Dalle ultime notizie si è venuti a sapere che il tutto si svolgerà a porte chiuse.
La richiesta che l’udienza fosse pubblica, formulata, nei giorni scorsi, al giudice Oscar Magi, da parte di alcuni cronisti italiani ed esteri, tra cui quelli del New York Times e del Wall Street Journal, è stata respinta perché le difese degli imputati si sono opposte. I cronisti avevano fatto presente, nelle loro istanze, l’interesse pubblico che riveste un processo in cui è coinvolto il motore di ricerca più importante del mondo. Di fronte al diniego delle difese, il commento di Robledo è stato ironico: “Prendiamo atto della trasparenza di Google”.
L’interesse per la sentenza è alto perché tocca temi caldi e delicati quali il problema dell’individuazione del “soggetto responsabile” nel caso di pubblicazione di contenuti illeciti su una piattaforma di condivisione , come “You Tube”.
Fabiana Cammarano
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