PRIVACY ONLINE IN VENDITA: E’LA PROVOCAZIONE DEL GIOVANE FEDERICO ZANNIER

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Che costo ha la privacy degli internauti?
Bisognerebbe chiederlo a Federico Zannier, il ventottenne ingegnere torinese residente a New York che, ha provocatoriamente messo in vendita i suoi dati personali sulla piattaforma Kickstarter (piattaforma di crowdfunding, finanziamento collaborativo).
Foto, e-mail, geolocalizzazioni, cronologia delle ricerche sul web, conversazioni in chat, tutto è diventato di dominio pubblico.
Lo si potrebbe definire un Truman Show del web o semplicemente un esperimento per testare la ricettività della rete e le reazioni dei suoi naviganti che di fatto vivono gran parte della propria vita attraverso il filtro digitale.
Ma andiamo con ordine.
Zannier inizia a raccogliere materiale per il suo progetto nel mese di Febbraio, ottenendo una gran quantità di dati.
Lo scopo?
Quello di vendere i suoi dati personali al costo di due dollari, una cifra simbolica dietro cui si cela il vero intento del progetto: quello di dimostrare il paradosso per cui mettendo sul mercato le informazioni personali che ci riguardano, siamo maggiormente padroni di queste.
E c’è di più, anche in termini economici il ragionamento non fa una piega.
Infatti prosegue Zannier, spesso gli utenti distratti dalla lunghezza delle clausole di trattamento dei dati, acconsentono a queste, dando di fatto la possibilità alle società di servirsi dei nostri dati, traendone profitto.
Allora perché non diventare noi stessi venditori della nostra merce? Almeno ci si guadagna.
Fino ad ora le cifre sembrano dare ragione all’ingegnere che in una settimana ha raccolto ben 1.200 dollari.
Un ritorno economico che il giovane intende reinvestire in un progetto di più ampia portata: creare un estensione di browser ed un app. per smartphone che consentirà anche ad altri di vendere i propri dati.
L’intento è chiaro dalle dichiarazioni rilasciate sulla pagina di Kickstarter : “Se più gente fa lo stesso, le società dovranno pagare direttamente gli utenti per usufruire dei loro dati”.
E’ un’idea che può sembrare certamente azzardata sebbene abbia una sua logica, ma non dimentichiamo i rischi connessi.
Il processo di “messa a nudo” della propria vita alla mercé di tutti potrebbe però coinvolgere anche altre persone con le quali si intrattengono relazioni, questi ultimi potrebbero non essere d’accordo ad acconsentire al trasferimento dei propri dati nelle mani di altri.
Dunque prima di procedere, bisognerebbe controllare attentamente se nelle conversazioni, nelle foto e quant’altro stiamo per trasmettere, siano implicate altre persone.
Ma a questo sembra che Zannier ci abbia già pensato ed assicura che anche nel suo caso ha tutelato la privacy delle persone a lui vicine, così come altre informazioni sensibili.
Se la famosa frase pronunciata da Riccardo III recita “Il mio regno per un cavallo!”, in questo caso si potrebbe ben dire “La mia privacy per due dollari!”.

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