«Nel partito ha vinto la linea Stalinista, questa decisione non è in linea con la storia dei giornali di partito della sinistra come ‘L’Unità’ e ‘Liberazionè, che sono sempre stati autonomi rispetto alle scelte dei partiti di cui sono espressione». Questo il commento del direttore di ‘Liberazione, quotidiano del partito della Rifondazione Comunista, Piero Sansonetti , alla possibilità che domani i vertici del partito lo rimuovano dalla guida del giornale. In questo momento Sansonetti, assieme ai cronisti del giornale, sono riuniti per un sit in sotto la sede del Prc A viale del Policlinico, dove il segretario nazionale, Paolo Ferrero, è in riunione con il Cda del giornale. «Mi sento mandato via, cacciato da ‘Liberazionè – ha proseguito Sansonetti – però ci tengo a sottolineare che una cosa sono le divisioni interne al partito nate dopo l’ultimo congresso e una cosa è la linea editoriale di ‘Liberazionè». In solidarietà con il direttore e i giornalisti di ‘Liberazionè, sono presenti sotto la sede del Prc alcuni esponenti della minoranza interna al partito tra cui l’ex segretario Franco Giordano, l’assessore regionale al Bilancio, Luigi Nieri e l’assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Smeriglio. I giornalisti di ‘Liberazionè hanno appeso sulla porta di ingresso della sede del partito una serie di striscioni critici nei confronti del segretario nazionale Paolo Ferrero come: «Grazie Liberazione addio Rifondazione» firmato Vladimir Luxuria e «Ferrero lunedì a colazione legge Libero e non Liberazione».
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