“Di fronte all’eccesso di polarizzazione delle idee bisogna ricordare che il pluralismo è l’anima della democrazia”: parole e musica di Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato, intervenuto al Quirinale al consueto scambio di auguri con i rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile, ha tenuto, ancora una volta, una lectio magistralis sul principio cardine di ogni democrazia ossia sul valore del pluralismo. Mattarella parte dall’analisi dell’elemento di realtà e afferma: “Si registra ovunque un fenomeno di evidente, progressiva polarizzazione che tocca tanti aspetti della nostra convivenza. Appare sempre più difficile preservare lo spazio del dialogo e della mediazione all’interno di società che sembrano oggetto di forze centrifughe divaricanti, con una pericolosa riduzione delle occasioni di dialogo, di collaborazione, di condivisione”. Questa, per il Presidente, è “una dinamica che non riguarda soltanto la politica ma la precede e va molto oltre e tocca ambiti sociali, economici, culturali, persino etici. Il pluralismo delle idee, l’articolazione di diverse opinioni rappresentano l’anima di una democrazia. Questo è il principio cardine delle democrazie delle società occidentali”. Repetita iuvant. Anche perché il rischio è quello di ritrovarsi immersi nel problema che stiamo vivendo noi ossia quello della polarizzazione che altro non è se non una “strada di una radicalizzazione che pretende di semplificare escludendo l’ascolto e riducendo la complessità alle categorie di amico-nemico”. Ecco, il messaggio del Capo dello Stato. Che, questa volta, è un appello a chiunque. Soprattutto a coloro che ritengono come certe cose restino confinate nell’ambito della politica guerreggiante, quella che si scontra muscolarmente sui social e sui giornali. No, ridurre tutto a trend, a filter bubble, a schieramenti è un pericolo che investe tutta la società. In ogni suo comparto, ogni suo ganglio. Dalla politica, si passa presto, fin troppo, ad altre tematiche. E così la ricchezza dell’Occidente, che è stata sempre quella del pluralismo, della ricchezza di idee, del coraggio di metterle in pratica, della soddisfazione di viaggiare verso il progresso confrontandosi per arricchirsi, rischia di diventare la povertà del presente, fatta di recriminazioni, accuse reciproche, tesi preconfezionate e verità rivelate. Un rischio troppo grande da correre in un momento così delicato e drammatico per la storia di tutti noi.