Più internet, meno giornali: i dati dell’Osservatorio Agcom sull’audience dei media e il trend rimane sempre lo stesso. Sempre più utenti digitali, sempre meno copie vendute in edicola. A dicembre dello scorso anno, rileva l’osservatorio dell’autorità garante delle comunicazioni, gli utenti unici a navigare in rete sono stati poco meno di 44,7 milioni e ciascuno ha “consumato” dati e connessione per oltre settanta ore. I siti dei giornali e di news aumentano il loro peso e vedono salire i loro contatori: a dicembre si sono registrati 37,2 milioni di utenti unici (+1,2%) pari a 454mila visitatori in più rispetto a un anno fa. In particolare, è stato il sito di Repubblica il più cliccato di tutti. L’edizione digitale del giornale di largo Fochetti ha visto crescere dell’8,3% il suo traffico. Perde quota il Corriere della Sera (-8,6%) mentre sul podio sale Il Messaggero (+1,3%). Cattive notizie, invece, per le vendite delle copie cartacee dei giornali. Nel 2024 hanno perso quota, per la precisione hanno bruciato il 5,5%. I giornali effettivamente venduti sono stati circa 572 milioni. Rispetto a quattro anni prima, cioè al 2020, la flessione è catastrofica e pari al 20 per cento. Il guaio è che a perdere quota sono anche i giornali locali che, rispetto ai nazionali, soffrono la disaffezione dei lettori in maniera ancora più esasperata. Le testate territoriali, infatti, perdono il 7,3% mentre le altre il 3,1%. Questi numeri, però, si riferiscono solo all’anno appena trascorso. Perché se si prende a parametro il trend del 2020 emerge una perdita secca pari a un quarto delle copie (-25,9%). Una disfatta. In formato cartaceo si son vendute 423 milioni (1,3 milioni di copie giornaliere considerando solo il campione ADS) che sono ridotte su base annua del 7,6% (risultavano 457 milioni nel 2023) e del 32,2% rispetto al 2020, quando ne venivano vendute complessivamente 623 milioni di copie (con una media giornaliera di circa 1,7 milioni di copie analizzando solamente le testate rilevate da ADS).