Massimo Mota è il nuovo presidente di Agci

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Massimo Mota è il nuovo presidente di Agci, associazione generale delle Cooperative italiane. Lo ha eletto il 26esimo congresso nazionale Agci. Insieme a Mota, nella nuova presidenza dell’organizzazione ci saranno anche Giampaolo Buonfiglio, Cinzia Sirtoli, Emanuele Monaci, Giovanni Loi, Marco Olivieri, Alessandro Giaconi, Massimo Ramerino, Pina Colosimo, Michele Cappadona, Antonio Gitto.

Il neo presidente ha voluto ringraziare, oltre al presidente uscente Giovanni Schiavone, iscritti e tesserati e ha ripercorso, insieme alle tappe che lo hanno portato alla presidenza, i punti programmatici focali che si impone di perseguire nel corso del suo mandato: “Siamo arrivati qui dopo un lungo percorso dei congressi territoriali – ha affermato Mota nel suo discorso di insediamento – di dibattito, di discussione che ci hanno visto tutti coinvolti in questo lungo cammino. Celebriamo questo congresso in un momento di profondi cambiamenti per la nostra società. Cambiamenti che la cooperazione deve saper cogliere in quanto incideranno sempre più nelle nostre vite. Ma cambiamento vuol dire anche nuova opportunità, straordinarie opportunità di innovazione. In passato la cooperazione è sempre stata presente e funzionante contribuendo in maniera decisiva a offrire soluzioni che, attraverso i principi di solidarietà, difendevano le fasce più deboli”. Ma non è tutto: “La cooperazione – ha sottolineato Mota – mitiga le diseguaglianze, è inclusiva, per sua natura contrasta gli elementi di esclusione sociale. Dove c’è più cooperazione esiste il benessere diffuso”. E quindi ha parlato anche del problema che affligge il mondo cooperativo, ossia quello della denatalità delle nuove sigle, strutture e imprese: “Siamo un’associazione di cooperative, dobbiamo noi indagare sui motivi, cercando risposte sia nei cambiamenti in atto ma anche in noi stessi. La cooperazione ha senso se risponde a bisogni sociali ed è proprio per questo che essa ha un riconoscimento nella nostra Costituzione italiana con l’articolo 45. È come una casa che si costruisce mattone dopo mattone, con uno sforzo collettivo, per raggiungere un unico obiettivo: il benessere comune”.

Agci, per Mota, dovrà continuare a svolgere un compito che, nel panorama cooperativo e della rappresentanza, è sempre più delicato e necessario: “L’Agci ha sempre avuto un ruolo di ammortizzatore tra Legacoop e Confcooperative ribadendo, inoltre, la necessità di riprendere un dialogo, continuo e fluido, col mondo della politica, visto che siamo un’Associazione di rappresentanza e occorre avere una capacità di proposta, di sostegno, portando avanti la nostra linea, chiara e concreta”.

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