PIEMONTE/ ROMANI SMENTISCE AMBROGETTI (DGTVI) SU PRESENZA IMPIANTI ABUSIVI

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Andrea Ambrogetti, presidente di Dgtvi (associazione dei player tv nata per favorire l’affermazione del digitale terrestre), in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi al quotidiano La Stampa, ha dichiarato che, nelle valli laterali del Piemonte occidentale (Area tecnica 1) vi sarebbero state decine di impianti di comuni e comunità montane di cui il MSE-Com non era a conoscenza e che quindi non avevano potuto essere convertiti dall’analogico al digitale, oscurando di fatto molti centri abitati minori. Impianti a tutti gli effetti abusivi, quindi.
La dichiarazione – che ha fatto saltare sulla sedia i funzionari dell’Ispettorato territoriale per il Piemonte e la Valle d’Aosta del MSE-Com, che del severo controllo del territorio di competenza hanno sempre fatto un vanto – non è piaciuta al viceministro per le Comunicazioni, Paolo Romani, che s’è affrettato a smentirla in una controintervista al medesimo quotidiano.
“Il Ministero sa perfettamente dove sono i ripetitori della televisione, anche quelli piazzati da Comuni, Comunità montane o privati”, ha dichiarato il viceministro, che ha motivato il black out piemontese col fatto che “Il problema non è stato sapere dov’erano gli impianti, ma, semmai, chi doveva provvedere alla conversione. Forse questo passaggio non è stato completato celermente come si doveva, ma è questione di ore, qualche giorno al massimo. E tutto andrà a posto”.
Romani ha colto l’occasione per correggere un’altra informazione reputata erronea: quella relativa alle antenne riceventi. “Chiariamo subito un punto: non è possibile che ci sia un orientamento sbagliato delle antenne. L’orientamento è lo stesso dell’analogico. I problemi possono nascere per chi si trova al limite di un territorio irradiato da un ponte radio. Quando la trasmissione era analogica, essere al limite voleva dire avere un segnale più debole, quindi trasmissioni disturbate. Nel caso del digitale l’attenuazione del segnale fa sì che non si veda più nulla. La via di mezzo non esiste”.

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