Si chiama Etalia, ed ha sede a Lugano, la nuova piattaforma on line che vuole rivoluzionare il modo di pensare e di fare informazione.
Nata 2 anni fa per iniziativa di un giornalista, Aldo Draghetta e di un ingegnere aerospaziale, Nicola Alex Tateo, la start up si propone come aggregatore di notizie con l’aiuto di utenti, giornalisti ed editori tutti coinvolti in una forma di giornalismo interattivo simile a Flipboard o a Paper.li.
Ma non è tutto. La novità più succulenta, infatti, è la condivisione dei ricavi, idea che non ha precedenti nemmeno tra le progettualità digitali di più nuova generazione.
Etalia prevede che gli introiti vengano divisi con le testate presenti e con gli utenti che si impegnano ad assemblare i contenuti per creare il “giornale”.
E più precisamente, la piattaforma trattiene il 25% mentre il 71% andrà agli editori e il 4% agli utenti (con il doppio ruolo di lettori e collaboratori) .
Dopo 2 anni di studio e di ricerca, l’idea è dunque pronta per il debutto sul web con una specie di redazione on line, simile ad una piazza virtuale in cui giornalisti, utenti ed editori saranno chiamati ad operare in una insolita simbiosi.
Molte testate hanno già aderito a questo nuovo concetto di giornalismo partecipato con il quale, mai come in questa occasione, si sentono direttamente coinvolte e protagoniste.
Etalia dedicherà anche uno spazio agli eventi internazionali grazie al contributo fornito da alcuni editori inglesi e statunitensi.
Se qualche editore finora era sembrato scettico perché, a causa di un’indicizzazione non proprio performante, temeva di perdere parte dei propri ricavi, con Etalia questo rischio sembra essere scongiurato perché il sito si occupa anche di indicizzare i contenuti in maniera semantica.
La start up si aspetta la collaborazione di tanti giovani giornalisti e freelance che potranno proporre e pubblicare i loro pezzi percependo il 90% dell’incasso mentre il 10% sarà trattenuto da Etalia.
La raccolta pubblicitaria sarà gestita da Adalia, una piattaforma nata nel seno di Etalia che venderà gli annunci grazie ad una formula di asta in real time, per ricavare il massimo guadagno.
Finora la piattaforma italo-svizzera ha raccolto 2,2 milioni di euro tramite il finanziamento di privati e di editori che hanno creduto nella nuova progettualità ma da settembre è operativa una seconda fase del crowdfounding con la quale si augura di raccogliere un altro milione di euro.
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