La Cassazione ha dichiarato l’improcedibilità del processo sull’omicidio di Giulio Regeni in Egitto. La pronuncia dei giudici ha scatenato le polemiche, arroventando un fine settimana già bollente. Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, in una nota, ha affermato: “L’Ordine dei giornalisti resta al fianco della famiglia Regeni, della Fnsi e di tutti coloro che si battono per chiedere verità e giustizia sull’uccisione di Giulio in Egitto. E’ sconcertante vedere come, in alcuni casi, sia difficile far valere le ragioni della giustizia in ambito internazionale“.
Bartoli ha poi continuato: “Giulio Regeni e Mario CaPaciolla, due storie diverse, eppure due esempi rispetto ai quali l’Italia dovrebbe far sentire la sua voce per non restare vittima di depistaggi, manomissioni e uso di cavilli procedurali per impedire il giusto processo o l’accertamento della verità. Sono giornate difficili per il Paese (pandemia, guerra, crisi economica e politica) ma la dignità di una nazione deve rimanere sempre al primo posto“.
Molto duro il commento del presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Beppe Giulietti: “Ho sempre grande rispetto per le decisioni della magistratura ma, oltre a sottoscrivere ciò che dice la famiglia Regeni, dal punto di vista politico ed etico qualunque sia l’interpretazione della sentenza credo che il dittatore al-Sisi abbia preso a schiaffi il nostro Paese impunemente. Questi signori accusati di aver torturato e ucciso Giulio Regeni sono noti al governo egiziano e ai giudici egiziani e c’è un dovere di scomodare l’ambasciatore e di notificare gli atti ad al-Sisi”.
La famiglia Regeni può contare sulla vicinanza e la solidarietà del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico. “Quando tuo figlio viene rapito, torturato per giorni e ucciso; quando vieni colpito da una violenza così inaudita, tutto ciò che vuoi è verità e giustizia. Questa terribile vicenda non appartiene solo alla famiglia Regeni ma appartiene a tutti noi, appartiene al nostro Stato, appartiene al nostro essere Stato-Comunità”. La terza carica dello Stato ha affermato: “È importante affermare questi principi, perché se calpestati, anche solo una volta, nell’indifferenza generale, è come se venissero calpestati per sempre. Il regime egiziano è reticente e non collabora, inventa versioni di comodo, si muove tra depistaggi e silenzi, e non fornendo gli indirizzi degli indagati non ha finora permesso di processarli in Italia”.
Inoltre, su Fb, il presidente della Camera, Roberto Fico ha aggiunto: “Siamo all’assurdo, una contraddizione dei principi stessi del diritto che anziché dare una tutela la toglie a chi ha subito un torto atroce. E comprendo benissimo il dolore della famiglia Regeni che tutto questo non lo merita proprio. Pretendo che ci sia giustizia. Dobbiamo pretendere tutti che ci sia giustizia. Paola, Claudio e Irene vi sono vicino come sempre”.
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