Secondo l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), nel 2011 dovrebbero esaurirsi gli indirizzi web. Arriverà infatti a saturazione il numero di 4 miliardi attualmente disponibile, e non sarà più possibile crearne di nuovi, a meno che non si passi alla piattaforma Ipv6, che garantirebbe nuovo spazio. Il protocollo attuale, l’Ipv4 in vigore dal 1981, è ormai obsoleto e presenta problemi di funzionalità. La nuova piattaforma è progettata per l’autoconfigurazione e la gestione interna della sicurezza, e permetterà dunque di stabilire procedure standard per il funzionamento e la gestione degli indirizzi, senza la necessità di inventare ulteriori procedure specifiche.
La situazione critica del protocollo Ipv4 è monitorata costantemente da ricerche ad hoc, e già lo scorso anno l’Arin aveva chiarito come le precedenti previsioni, che prevedevano il totale esaurimento dello spazio a disposizione intorno al 2020, fossero da ritenersi completamente errate.
L’Ipv6, però, fatica a decollare: i clienti considerano la nuova piattaforma ancora poco competitiva e la promozione è scarsa, quando invece tutti i soggetti legati a internet (service provider, utenti finali, governi) dovrebbero cercare di facilitare e incentivare la migrazione. Perché anche lo spazio virtuale, a quanto pare, ha confini precisi.
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…