Nella giungla di proteste, mega manifestazioni, accordi politici e tariffe da rivedere, il governo di Mario Monti tira dritto. Salvando esami di Stato e Ordini, ma colpendo quasi tutte le categorie.
Il decreto potrebbe arrivare venerdì 20 gennaio.
Il ministro della Giustizia Paola Severino ha visto i rappresentanti dei professionisti, in quello che è stato, a sua detta, «un incontro costruttivo». Sono stati presi in esame «la possibilità di svolgere il tirocinio in parte durante i corsi universitari e l’ampliamento di posti da notaio». Quanto alle tariffe, sul tavolo c’è la questione delle liquidazioni giudiziali del compenso. Il ministro ha ribadito che «non è all’esame alcun provvedimento di abolizione degli ordini, né degli esami di Stato». Il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino ha riferito che «la Severino ha assicurato che il 90% delle norme che il governo ha intenzione di varare non hanno nulla a che vedere con l’ordine dei giornalisti».
Tuttavia, alcune categorie per arrivare a una decisione definitiva sul da farsi attendono di incontrare il governo.
Il pacchetto di misure, in sostanza, cosa prevede? Tra le novità tramonterebbe il tema delle frequenze tivù, mentre si ragiona sullo scorporo tra Eni e Snam Rete Gas.
PROFESSIONISTI, VIA LE TARIFFE. Sono abrogate tutte le tariffe professionali, sia minime sia massime. Cambiano anche le regole sui tirocini.
BENZINA. I benzinai potranno decidere di acquistare i carburanti presso i grossisti meno cari, anche se non hanno il marchio a cui l’impianto fa riferimento. Presso le pompe di carburante sarà anche possibile vendere tabacchi e giornali.
POSTE E FERROVIE. Apertura dei mercati.
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