Editoria

Minacce a Fanpage, gli inquirenti “prove ancora non sufficienti per confermare attentato”.

Nelle scorse settimane il quotidiano Fanpage è stato vittime di una serie atti intimidatori, che hanno coinvolto il direttore e un giornalista del quotidiano online. Venerdì scorso è stato appiccato il fuoco sul pianerottolo della casa della compagna del responsabile della testata. Nella giornata di domenica invece alle tre del mattino è stato incendiato un bar di proprietà di un giornalista di Fanpage, Carmine Tirreni, ma non ci sono stati feriti.  Il bar era chiuso al pubblico in seguito ad una controversia sorta tra i titolari dell’attività commerciale e i proprietari del locale. Secondo la pista seguita dagli inquirenti, si tratterebbe di atti intimidatori organizzati contro la testata online a  causa dell’inchiesta che sta conducendo sul traffico illecito dei rifiuti “Bloody Mary”, in cui è finiti sotto inchiesta per corruzione Luciano Passarella di Fratelli d’Italia, Roberto De Luca, ex assessore al bilancio di Salerno e figlio del Governatore Vincenzo De Luca.                                                    “Non possiamo escludere assolutamente nulla, sono trascorse poche ore e non abbiamo elementi a sufficienza – hanno affermato le autorità -. Non ci sono prove per confermare che sia un attentato o un messaggio trasversale contro gli autori del video”.  Nelle settimane scorse la procura di Napoli ha sequestrato un video di Fanpage in cui compare il pentito camorrista Nunzio Perrella mentre offre a politici e dirigenti della sma, società in House della Regione Campania per la tutela dell’ambiente, soldi e tangenti in cambio di sversamenti di fanghi da depuratori e di eco balle. “I due allarmanti episodi che hanno colpito prima la casa poi l’esercizio commerciale, direttamente riconducibili ai familiari del giornalista. Due coincidenze inquietanti, perché immediatamente successive alle inchieste di Fanpage.it.  Allerteremo il questore – ha affermato il senatore – Peppe De Cristoforo di Liberi e Uguali.  A difesa dei giornalisti della testata è intervenuto anche il senatore Simone Valiante del PD.”Ho sentito il dovere nel silenzio generale della politica di scrivere una lettera a Minniti, perché possa fare i necessari approfondimenti: anche valutando ove opportuno e con dovuti riscontri, un programma di protezione per questi ragazzi. Il direttore di Fanpage, Francesco Piccinini, ha espresso preoccupazione per la vicenda ma ha invitato i suoi giornalisti a mantenere la calma. “Non facciamo congetture, manteniamo i nervi saldi e aspettiamo la verifica da parte degli inquirenti. Rimaniamo sereni a fare il nostro lavoro, andiamo avanti con le nostre inchieste”.

Marcella Losco

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