“L’esercizio dell’attività di operatore di comunicazioni elettroniche, in particolare della fornitura di un servizio telefonico pubblico, implica anche alcuni obblighi tra cui l’instradamento delle chiamate di emergenza e l’impostazione dei mezzi necessari per realizzare intercettazioni”. Con questa nota l’Autorità Garante delle Telecomunicazioni della Francia ha avanzato un richiesta nei confronti di Skype, la popolare piattaforma Voip che consente agli utenti di telefonare e videochiamare dal proprio computer; Arcep avrebbe chiesto più volte a Skype, ma senza esito, di autocertificarsi come operatore di comunicazioni elettroniche, il che comporta la segnalazione alle Autorità di eventuali violazioni e l’obbligo di consentire agli organi competenti di impostare gli strumenti necessari per le intercettazioni telefoniche. Per gli operatori tradizionali è una prassi da seguire, ma per Skype a quanto pare no; la società controllata da Microsoft, infatti, avrebbe respinto al mittente la notifica sostenendo che: “Skype non è un fornitore di servizi di comunicazione elettronica ai sensi del diritto francese e non è pertanto soggetto all’obbligo di segnalazione”. “Abbiamo avviato discussioni con l’Arcep negli ultimi mesi, durante i quali abbiamo espresso il nostro punto di vista.- prosegue il comunicato di Skype- Abbiamo intenzione di continuare a collaborare costruttivamente per raggiungere un accordo che assicuri a chiunque, ovunque si trovi, di poter continuare a fare affidamento su Skype”. Non si tratta di un intervento amministrativo, ma solo una semplice richiesta nella quale viene specificato di chiarire la posizione di Skype; qualora non si dovesse arrivare ad un accordo tra le parti o la controllata di Microsoft non dovesse rispettare i termini, l’Authority francese potrebbe intervenire drasticamente infliggendo una sanzione che potrebbe ricadere anche nel penale.
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