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Metroweb, Telecom punta alla maggioranza. Vodafone insiste sulla governance condivisa

E’ stata una settimana densa di eventi per quanto riguarda la questione di Metroweb. Si tratta di una società operante nel settore delle telecomunicazioni, che nell’area di Milano, Bologna e Genova si occupa di una delle reti in fibra ottica più efficienti in Europa. La maggioranza del capitale (53%) è detenuta dal F2I di Renato Ravanelli, che per ora si limita ad attendere le offerte dei numerosi interessati. Davanti a tutti c’è Telecom, che vuole acquisire la maggioranza nella società. L’ex monopolista promette la parità di accesso agli  altri operatori e l’inserimento degli investimenti sulla fibra ottica nei patti parasociali. Trova però l’opposizione di Vodafone, che teme limitazioni concorrenziali nel settore. L’operatore inglese propone   l’ingresso degli Olo (Wind, Fastweb, la stessa Vodafone) nell’azionariato di Metroweb. In tal modo si avrebbe una gestione neutrale della rete.  A complicare le cose c’è anche l’interesse pubblico allo sviluppo delle infrastrutture per la banda larga. La Cassa Depositi e Prestiti detiene il 46% di Metroweb. L’ad della Cdp, Franco Bassanini, ha ribadito l’interesse dell’Esecutivo a valorizzare Metroweb per migliorare la situazione della fibra ottica.

All’interno dello stesso Governo ci sono, però, opinioni contrastanti. Il vicesegretario Raffaele Tiscar, contrario all’acquisizione della maggioranza da parte di Telecom, vede di buon occhio la soluzione condominiale degli operatori alternativi. La società di Marco Patuano avrebbe poi modo di arrivare al 51% a seguito degli investimenti. I consiglieri del premier Renzi, Yoram Gutgeld e Andrea Guerra, la vedono diversamente. Per essi sarebbe opportuno concentrare le attività in capo a Telecom, che stilerebbe un cronoprogramma da sottoporre a F2I e alla Cdp. L’unica condizione sarebbe la necessità di maggioranze qualificate per le decisioni più importanti. Una soluzione mediana è quella del Sottosegretario Antonello Giacomelli, che propone la cessione di quote minori da parte di Telecom a seguito dei vari investimenti.

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