Mattia Feltri ha replicato a Laura Boldrini che ieri, su Facebook, ha lamentato di essere stata “censurata” sull’Huffington Post a causa di un commento negativo sul padre del direttore dell’Huff, Vittorio Feltri.
La questione è immediatamente diventata di pubblico dominio e si è trasformata nell’ennesima bagarre sulla libertà di stampa, di espressione e via discorrendo. Ma Feltri jr non fa un passo indietro, zittisce gli hater e rivendica il ruolo del direttore di un giornale di incidere sulla linea e sui contenuti della sua testata.
Così Feltri ha scritto: “Confermo quanto scritto oggi dall’onorevole Boldrini su Facebook: ieri ha mandato uno scritto per HuffPost che conteneva un apprezzamento spiacevole su mio padre Vittorio. Ritengo sia libera di pensare e di scrivere su mio padre quello che vuole, ovunque, persino in Parlamento, luogo pubblico per eccellenza, tranne che sul giornale che dirigo. L’ho chiamata e le ho chiesto la cortesia di omettere il riferimento”.
Feltri ha reagito alle lamentele di Boldrini: “Al suo rifiuto e alla sua minaccia, qualora il pezzo fosse stato ritirato, di renderne pubbliche le ragioni, a maggior ragione ho deciso di non pubblicarlo. Al pari di ogni direttore, ho facoltà di decidere che cosa va sul mio giornale e che cosa no. Se questa facoltà viene chiamata censura, non ha più nessun senso avere giornali e direttori. Oltretutto l’onorevole Boldrini, come altri, su HuffPost cura il suo blog. Quindi è un’ospite. E gli ospiti, in casa d’altri, devono sapere come comportarsi”.
Infine una stoccata, polemica, al presidente del Cnog: “Ps. Ringrazio il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, per avermi condannato senza nemmeno una telefonata per sentire la mia versione, quella di un iscritto”.
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