L’informazione scientifica ai tempi dell’hashtag e delle dirette facebook

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Prima di tutto una commissione per decidere le ricerche più importanti da divulgare. No, non è una battuta ma è l’ennesimo ma proposta del Movimento Cinque Stelle.

Luigi Gallo, parlamentare del movimento, ha lanciato il problema: la scienza deve essere di tutti, ma proprio di tutti. “Basta con queste riviste scientifiche, editate – parole sue – da un oligopolio di imprese editrici, e più scienza per tutti”. Concetto ribadito dal ministro Barbara Lezzi che propone una visione a 370 gradi.

Altro che scienza, siamo in piena fantascienza. Basta, insomma, con questi scienziati musoni, rinchiusi dalle multinazionali della ricerca nei loro studi e nei loro laboratori di ricerca, che scrivono sotto dettatura delle varie Big Pharma su riviste scientifiche, mettendo numeri, evidenze, prove.

Basta con termini tecnici che risultano incomprensibili ai più, in modo che alla fine si dà sempre ragione a quelli come Burioni, uno che vuole più vaccini per tutti. La ricerca deve essere aperta e condivisa e per farlo non serve mica finanziare gli enti di ricerca e caso mai la ricerca.

Serve una commissione che decida cosa dire e cosa no, così finalmente sapremo la verità su qualche ricerca sulle scie chimiche, i micro chip e la fuliggine. L’informazione scientifica ai tempi dell’hashtag e delle dirette facebook.

Enzo Ghionni

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