Le chiusure anti-Covid incalzano. Alcune Regioni italiane hanno già decretato la serrata di negozi e centri commerciali. Le proteste iniziano ad infiammarsi. Intanto, tra le altre, s’alza la voce dell’Associazione italiana degli editori che chiede responsabilità alle istituzioni, sottolineando il valore della lettura e la strategicità e sicurezza delle librerie.
Ricardo Franco Levi, presidente Aie, ha commentato così le ordinanze regionali di chiusura: “Il libro è un bene essenziale: ci appelliamo alle istituzioni di ogni livello perché preservino il valore della lettura anche in questo nuovo, difficile momento di chiusure e restrizioni per il commercio e l’economia nazionale”.
Dunque ha aggiunto: “Voglio ricordare che nei decreti di aprile il libro era già stato classificato come bene essenziale e per questo le librerie erano state selezionate, dopo la fine del primo lockdown, come una delle prime attività a poter riaprire. Tutte le indagini di questi mesi, inoltre, ci dicono che gli italiani hanno trovato nel libro un alleato e un conforto per superare questi mesi difficili”. Infine ha concluso: “Accogliamo con senso di responsabilità le scelte delle istituzioni per contenere la pandemia, ma crediamo anche che al libro vada riconosciuto un valore specifico, che va oltre a quello di oggetto di consumo”.
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