L’EUROPA NON TROVA L’ACCORDO SUL PACCHETTO TELECOMUNICAZIONI

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Un piccolo passo avanti il trilogo (Consiglio, Commissione e Parlamento Ue) lo ha fatto; altri cercherà di farne nei prossimo giorni; e forse alla fine i 27 (la plenaria del Parlamento deve approvare il testo definitivo entro maggio) troveranno quell’intesa sul pacchetto telecomunicazioni che consentirebbe l’entrata in vigore delle nuove regole già dal primo gennaio 2010.
L’accordo informale raggiunto fin qui sul nuovo “Pacchetto Telecom” – che attende la ratifica di Commissione e Consiglio dei ministri Ue – è frutto di un paziente lavoro di mediazione tra interessi soggettivi dei Paesi membri e necessità oggettive del mercato comune e dell’istituzione comunitaria. L’obiettivo è naturalmente consegnare al mondo delle Tlc più competizione, più scelta per i consumatori, prezzi più bassi e se possibile più sicurezza.
Tra le novità, l’introduzione del Berec: l’Authority europea delle tlc. Il nuovo organismo – che renderà partecipi tutti i paesi membri – è stato al centro di un lungo braccio di ferro. Alla fine non avrà nessun potere di veto, ma in compenso potrà esprimere “opinioni” e “raccomandazioni” non vincolanti. Se però, dopo un tempo massimo di due anni, la situazione nello Stato oggetto della raccomandazione non avrà registrato progressi, allora la Commissione europea potrà emanare una decisione che sarà a quel punto vincolante. Sul fronte dei diritti dei consumatori, tra l’altro, viene sancito il diritto al cambio di operatore telefonico con portabilità del numero entro un giorno dalla richiesta. In Italia ad oggi ce ne vogliono 15.
Antonietta Gallo

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