Continua la polemica tra la Federazione Italiana Editori Giornali e la triplice sindacale che rappresenta la maggior parte degli edicolanti.
Motivo del contendere è l’operazione “Leggievendi” che, stando alle dichiarazioni del Presidente Fieg Maurizio Costa, non avendo avuto il benestare degli editori, doveva essere ritirata perché non in linea con gli accordi tra le parti.
Secca la replica dei sindacati che hanno respinto ogni accusa ed anzi hanno precisato che Leggievendi non solo è una strategia di marketing mirata ad incrementare i lettori (in modo particolare riconquistando quella fascia di potenziali acquirenti che da anni non comprano più giornali), ma soprattutto non esiste alcuna violazione né dei diritti degli editori né rispetto alla normativa in essere.
Secondo Snag, Sinagi ed Usiagi infatti, leggere un periodico, settimanale o giornale e restituirlo all’edicola che lo ha venduto a metà prezzo, non lede in alcun modo gli interessi degli editori perché si tratta di un’operazione assolutamente trasparente studiata solo allo scopo di incentivare la lettura e fidelizzare nuovi clienti.
I sindacati sono anche convinti che un altro vantaggio che potrebbe derivare dalla diffusione di Leggievendi sono i ricavi legati all’advertising: se aumentano le vendite anche gli inserzionisti possono decidere di investire cifre più alte che riempirebbero le casse dei giornali.
Il successo di Leggievendi, quindi, non solo potrebbe favorire i lettori che possono acquistare la rivista preferita al 50% del prezzo di copertina ma generare un circolo virtuoso grazie al quale tutti, non solo gli edicolanti, ci andrebbero a guadagnare.
Vedremo nei prossimi giorni gli sviluppi di questa vicenda dai contorni un po’ incerti, nella speranza che si giunga ad una soluzione nel pieno rispetto delle regole e delle diverse esigenze di editori, edicolanti ed utilizzatori finali.
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