Diritti tv Serie A, Mediapro tuona contro la risoluzione del contratto

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La risoluzione del contratto tra Lega A e Mediapro per la vendita dei diritti televisivi perle stagioni 2018/21 non è piaciuta all’operatore spagnolo. Per Mediapro la decisione dei club di A è illegittima e deve essere revocata. In caso ciò non avvenga, gli spagnoli minacciano una lunga battaglia legale in sede civile e penale. In via preliminare l’intenzione di Jaime Roures è quella di ottenere un provvedimento cautelare ex art.700 codice civile. L’accusa nei confronti della Lega è quella di malafede, che si sarebbe concretizzata nella volontà di ignorare le garanzie proposte da Mediapro. Roures ha dichiarato di non aver mai riscontrato queste difficoltà nelle passate acquisizioni del gruppo (ultima delle quali la Ligue 1, per cui Mediapro ha investito 1,15 miliardi). L’ ultima assemblea della Lega era cominciata con la presentazione di una caparra confirmatoria di 186 milioni di euro da parte di Mediapro e la fideiussione della controllante Imagina. Ma tali garanzie non sono bastate ai presidenti, che hanno fatto fronte comune per la risoluzione del contratto. Lunedì 5 giugno scadrà il termine legale entro cui Mediapro può versare la fideiussione promessa da 1,2 miliardi di euro, ma a questo punto è chiaro che ciò non avverrà. Intanto l’operatore spagnolo punta a riavere la prima caparra versata, del valore di 64 milioni di euro.

Dal canto suo la Lega ha già comunicato che la settimana prossima sarà ufficializzato un nuovo bando, col quale saranno avviate trattative private con i broadcaster. Le manifestazioni di interesse potranno essere presentate entro il 7 giugno. Nella settimana successiva dovrebbe, poi, concludersi l’iter di assegnazione. Ovviamente in pole c’è Sky, che avrebbe già un’offerta di 950 milioni per tornare a trasmettere tutta la massima serie. La pay tv di Murdoch ha criticato in prima linea il bando di Mediapro, ritenuto non confacente alla natura di intermediario dell’operatore spagnolo. Una tesi che ha avuto riscontro nelle aule giudiziarie e alla fine ha intralciato i piani di Mediapro, che prevedevano la realizzazione di un canale della Lega.

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