LE TV LOCALI CHIEDONO ALMENO DUE DELLE FREQUENZE CHE VERRANNO ASSEGNATE COL BEAUTY CONTEST

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La finanziaria 2011 (legge n. 220/2010) e il decreto omnibus (n. 34/2011) hanno profondamente mutato lo scenario della transizione alla tv digitale terrestre, riducendo gli spazi frequenziali per le tv locali e destinando nove frequenze (canali 61 – 69 Uhf) ai servizi di banda larga mobile. Ciò significa che, nelle regioni ancora da digitalizzare (Liguria, Toscana compresa Viterbo, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia), il passaggio avverrà con solo 18 frequenze assegnabili per le tv locali e quindi non sarà possibile per tutte le tv locali attualmente operanti in tecnica analogica, diventare operatori di rete digitale. Pertanto il Governo realizzerà una selezione sulla base delle previsioni del decreto omnibus. Invece, nelle regioni già digitalizzate (Sardegna, Valle D’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Lazio esclusa Viterbo, Campania, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna), le assegnazioni frequenziali sui canali 61 – 69 Uhf non verranno confermate e le tv locali operanti su tali canali dovranno riallocarsi sulle frequenze residue. Anche in tali regioni verrà realizzata una selezione sulle basi dei criteri stabiliti dal decreto legge n. 34/2011. La selezione (sia nelle regioni da digitalizzare, sia nelle regioni digitalizzate) verrà effettuata sulla base di graduatorie.
D’altro canto, gli indennizzi previsti dalla legge di stabilità (10% del ricavato della vendita dei canali 61 – 69, con un massimo di 240 milioni di euro), sono talmente irrisori da non incentivare certamente nessuna tv locale a cedere le frequenze attualmente esercite. Con tali indennizzi non verrebbero risarciti, in moltissimi casi, neppure gli investimenti da ultimo effettuati (nelle aree già digitalizzate) per realizzare lo switch-off.
In tale contesto appare difficile poter rispettare la data fissata dal ministro Paolo Romani (secondo semestre del 2011) per realizzare lo switch-off delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Mar-che, Abruzzo, Molise e della provincia di Foggia.
Occorre tenere conto, infatti, dei tempi per la conversione in legge del decreto omnibus, per l’emanazione del provvedimento di revisione del regolamento sul digitale terrestre da parte dell’Agcom, per l’emanazione del disciplinare per la redazione delle graduatorie da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Occorre, inoltre, tenere conto dei tempi necessari per la presentazione delle domande per partecipare alla gara selettiva; dei tempi per la realizzazione dell’istruttoria relativa all’esame di tali domande e per la redazione delle graduatorie; dei tempi per l’assegnazione delle frequenze.
L’Associazione Aeranti-Corallo chiede l’individuazione di un percorso alternativo in modo da consentire una digitalizzazione veloce al fine di evitare che per lungo tempo una parte dell’Italia operi in digitale e l’altra in analogico. A parere di Aeranti-Corallo, occorrerebbe recuperare risorse frequenziali per l’emittenza locale destinando alla stessa una parte (almeno due) delle sei frequenze del cosiddetto dividendo interno (che verranno assegnate a operatori a carattere nazionale sulla base di un beauty contest); occorrerebbe inoltre mantenere il canale 65 per l’emittenza locale e, allo stesso tempo, prevedere indennizzi adeguati per coloro che intendono proseguire l’attività esclusivamente come fornitori di servizi di media audiovisivi, rilasciando le frequenze di trasmissione.
Massimo De Bellis

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