Un disegno di legge per abolire la Commissione di vigilanza sulla Rai, «la cui missione istituzionale appare destinata a sicuro fallimento». È l’intenzione manifestata in una nota dal senatore Raffaele Lauro (Pdl), che esprime «amarezza per l’andamento dei lavori della Commissione per la poca incisività finora manifestata».
«Ora sembrano svegliarsi tutti – ha precisato Lauro – mentre in Commissione, per mesi, sono stato lasciato solo. La vigilanza Rai è zeppa di esponenti del cosiddetto partito Rai, che si preoccupano più di non disturbare l’alta dirigenza dell’azienda, piuttosto che esercitare in concreto i compiti di vigilanza, previsti dalla legge istitutiva e dal Regolamento. Viene violato, in permanenza, l’art. 3 del Regolamento, che obbliga, ripeto obbliga, i vertici aziendali ad esibire la documentazione richiesta ai fini della vigilanza».
«Sono ormai mesi che, nonostante anche le sollecitazioni scritte del presidente Zavoli, attendo risposte, precise e documentate, dal direttore generale Masi su alcuni delicatissimi problemi aziendali, da me posti, legittimamente e ripetutamente, in Commissione: l’andamento storico delle entrate da canone e la concreta attività antievasione; l’elenco dei salvacondotti legali ad alcune isole informative; l’ipertrofia della dirigenza, i compensi ed i responsabili delle nomine effettuate negli anni; gli appalti extraziendali e le risorse interne inutilizzate. Di questo passo, il servizio pubblico è segnato, come è stato segnato quello della vecchia Alitalia. Stessi mali aziendali, stesso risultato.»






