Presto la Rai non potrà più oscurare i suoi contenuti su Sky. L’Agcom è entrata a gamba tesa nella controversia che coinvolge da mesi la tv di Stato e l’operatore satellitare. L’Autorità, che lavora alla questione da giugno 2014, asserisce che la Rai dovrà mandare in onda tutti i suoi programmi su Sky, dal momento che lo fa già in chiaro e gratuitamente. La tv pubblica non potrà più oscurare le trasmissioni in ragione dei diritti dei fornitori dei programmi. Obbligo a capo di Sky sarà quello di non consentire la visione dei programmi all’estero. La pay tv sarà tenuta a pagare un corrispettivo a Viale Mazzini per trasmettere i contenuti fino ad ora criptati. Alla base di questa decisione ci sono la rilevanza dei programmi della tv pubblica e il valore reputazionale del brand Rai. Entro 30 giorni dalla pubblicazione della delibera la Rai dovrà presentare al gruppo di Andrea Zappia una proposta di contratto annuale “equa, proporzionata e non discriminatoria”, rinnovabile di anno in anno. Hanno votato a favore del provvedimento il presidente Angelo Marcello Cardani e i commissari Antonio Nicita e Antonio Martusciello. I diverbi tra Rai e Sky sono cominciati nel 2009, quando l’allora direttore generale Rai Mauro Masi decise di rompere gli accordi con la tv satellitare. Un tentativo di conciliazione c’è già stato l’anno scorso, ma le parti non sono riuscite a trovare un’intesa vantaggiosa.
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