L’Agcom ha posto sotto consultazione pubblica lo schema di delibera avente ad oggetto l’analisi dei mercati dell’accesso all’ingrosso alla rete fissa di Telecom Italia per il quadriennio 2014-2017. Il Garante pone due scenari differenti, entrambi finalizzati allo sviluppo di tecnologie in banda ultralarga, all’attenzione degli operatori del settore. Il primo quadro considera unitario il mercato nazionale. Pertanto, seguendo questo schema, si avrebbe la continuità del ciclo regolamentare. L’Autorità evidenzia la necessità di continuare a promuovere la concorrenza nel settore adottando misure analoghe a quelle del 2013. Riduzione dei prezzi all’ingrosso, ma anche accesso ai cabinet e multivectoring. In questo quadro per l’unbundling l’Autorita’ propone un livello di 8,69 euro al mese per linea, stabile rispetto a quello precedente.
Il secondo scenario postula la frammentarietà del mercato. Per questo motivo ci sono prezzi differenziati tra le aree in cui gli operatori investono maggiormente e quelle in cui lo fanno di meno. La soglia indicata dall’Agcom è pari al 66% di copertura del territorio da parte di almeno due operatori del settore. Per le aree meno destinate ad investimenti in fibra l’Agcom prosegue con la sua politica di riduzione delle tariffe da corrispondere a Telecom per l’accesso all’ultimo miglio. Nello specifico il Garante consiglia un alleggerimento degli obblighi di controllo di prezzo di Telecom per quanto riguarda bitstream e unbundling. L’idea è quella di avere una tariffa pari a 8,69 euro al mese nei territori meno ambiti dagli investitori. Invece nelle aree più coperte gli operatori dovrebbero pagare 9,40 euro al mese. Il commissario Agcom Antonio Preto ha dichiarato che la nuova regolamentazione intende garantire la concorrenza e promuovere gli investimenti nelle reti di nuova generazione. Per Preto entrambi gli scenari rafforzano la parità d’accesso alla rete Telecom e costituiscono una grossa opportunità di sviluppo per la posa delle reti NGA.
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