Nonostante i quasi 4 milioni che riceve ogni anno grazie ai contributi previsti dalla legge sull’editoria, la Padania, organo ufficiale del Carroccio, perde qualcosa come un milione di euro ogni anno. Da ieri i 31 giornalisti sono in sciopero delle firme, fino a quando il direttore Leonardo Boriani non metterà nero su bianco gli impegni, finora rimasti lettera morta, per il rilancio del quotidiano: una rinfrescata grafica, un formato diverso e più appetibile per i lettori, maggiore attenzione alla politica. Insomma, un rilancio che permetta di uscire dalla logica dei puri tagli alle spese del personale giornalistico.
Per il momento, il direttore generale, per porre rimedio alla diminuzione delle vendite (tiratura ufficiale 60mila copie) ha prospettato un futuro prossimo non certo roseo: incentivi all’esodo, cassa integrazione a rotazione, contratti di solidarietà e quant’altro può servire ad alleggerire i costi con pesanti tagli. (La Repubblica)
Con il decreto del Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 20 novembre 2025…
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…