“La libertà d’informazione è forse una libertà superiore ad altre costituzionalmente protette, e come tale va difesa da ogni tentativo di compressione. La verità televisiva, mediatica, la diffusione di indiscrezioni e illazioni pongono sotto nuovi aspetti il problema della tutela della dignità umana. La via che l’Autorità ha privilegiato è quella dell’autogestione. In base al Codice di autoregolamentazione sulla rappresentazione in
TV di fatti relativi a indagini e processi in corso, l’apposito Comitato -costituito dai rappresentanti delle emittenti televisive ma anche dell’Ordine dei giornalisti e della Federazione nazionale della stampa e presieduto da un ex presidente della Corte costituzionale- ha richiamato l’esigenza di attenersi alla veridicità, alla completezza, all’imparzialità ed al rispetto del contraddittorio, verificando e garantendo che i fatti e le circostanze rappresentati trovino rispondenza obiettiva in fonti suscettibili di riscontro, secondo le varie fasi delle indagini o dei processi”. È quanto si legge nella Relazione annuale dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Manuela Avino
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