L’impegno di Ursula von der Leyen a sostenere l’editoria e i media è stato accolto con favore dalla Fieg. Che, adesso, propone un piano quinquennale in cinque punti per rilanciare l’informazione e il comparto dei giornali. Secondo gli editori italiani occorre investire “nell’assunzione di giovani professionisti e giornalisti che sanno intercettare meglio le nuove generazioni, per avvicinarle alla lettura digitale del giornale, non accontentandosi solo di interrogare i siti ma di avere, con la lettura del quotidiano, informazioni che possono aiutare nella vita”. E poi “nella salvaguardia della capillarità del sistema distributivo, per consentire a tutti i lettori di continuare ad avere la possibilità di acquistare il giornale cartaceo”. Quindi occorre, per la Fieg, fissare “regole precise per il mercato pubblicitario e garanzie per tutti gli operatori di pari condizioni, per non essere soggetti a monopoli ormai conclamati, per un mercato che veda le risorse tornare sui media tradizionali”. Un obiettivo dichiarato, secondo gli editori, deve poi essere “la riconquista, con campagne di sensibilizzazione e valorizzazione sul digitale e sulla carta stampata, della fiducia dei lettori verso l’informazione professionale indipendente e di qualità”. Infine, occorre puntare sulla “protezione e la valorizzazione del prodotto editoriale da chiunque venga utilizzato”. In pratica, per gli editori, servono sgravi fiscali nelle assunzioni (e magari scivoli per prepensionare chi vanta ancora i contratti onerosi che si facevano una volta ai giornalisti), misure a tutela della distribuzione e delle edicole, lotta allo strapotere di Big Tech e tanto impegno nelle scuole.
Per il presidente Fieg Andrea Riffeser Monti “Le chiare parole della presidente Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, dedicate alla crisi dei media tradizionali e dell’informazione, anche locale, e ai rischi per la democrazia che derivano dalla trasformazione di molti luoghi in deserti dell’informazione, richiedono interventi urgenti e strutturali”. E ancora: ““Per questo gli editori della Fieg – ha proseguito Riffeser – auspicano che in tempi brevi gli impegni assunti si trasformino in un Piano quinquennale per il settore, con misure concrete ed efficaci sia da parte della Commissione Ue, sia da parte dei Governi nazionali”. Un’ultima richiesta, infine, riguarda l’accelerazione delle procedure per le concessioni degli aiuti nel settore dei media, “così da facilitare anche le misure di sostegno da parte dei singoli Stati nazionali”.
L’Agcom ha fornito la solidarietà a La Stampa dopo gli attacchi alla redazione di una…
Mediaset trascina l’intelligenza artificiale in tribunale. La prima causa italiana di un editore contro l’Ai.…
Quando un editore italiano compra libri, giornali o periodici dall’estero, l’IVA non si applica sempre…
Allo scopo di garantire il rispetto del pluralismo, della libertà di espressione, della diversità culturale…
Girano le poltrone nel gruppo Cairo: Alberto Braggio è il nuovo amministratore delegato di La7.…
In attesa che finalmente l’Italia recepisca in pieno il Regolamento European media freedom act, la…