Gli editori tornano a chiedere una legge per la sostenibilità del sistema dell’informazione. La Fieg ha rivolto, all’esito dell’assemblea generale della federazione che si è svolta nella giornata di martedì scorso, un accorato appello al governo affinché “constatato l’aggravarsi della crisi della stampa”, si pensi fin da subito a “una nuova legge per l’ editoria che garantisca la sostenibilità economica dell’informazione di qualità e il pluralismo informativo, con un sistema di finanziamento stabile del Fondo editoria e un organico sistema di interventi di sostegno, che superi la frammentarietà e l’episodicità degli attuali contributi all’ editoria”. Per gli editori si tratta di un provvedimento ritenuto “indispensabile”. Accanto al quale, poi, ci sono da segnalare altre questioni che, per la Fieg, non sono di secondaria importanza, tutt’altro. “Sono necessari, poi, interventi a favore della capillarità della rete di distribuzione e vendita della stampa e regole che tutelino in maniera più efficace i produttori di contenuti e proteggano adeguatamente la proprietà intellettuale, anche nel campo dell’IA generativa”, sostengono gli editori rimarcando alcuni dei grandi temi dell’informazione di questi anni. Ossia l’invadenza dei media digitali, la crescita esponenziale delle capacità dei nuovi strumenti e, contestualmente, il depauperamento di quel patrimonio, non solo economico ma prima ancora sociale, costituito dalle edicole e dalle reti di distribuzione. Per gli editori è necessario agire e farlo subito: “I giornali hanno un notevole potenziale di crescita, innovazione e creazione di posti di lavoro: una nuova legge per l’ editoria è necessaria per sfruttare appieno questo potenziale”.
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