E proprio attorno a questa piattaforma nascono le prime polemiche. A quanto pare, infatti, nei meandri della creatura di Mr. Megaupload si nascondono alcuni file di progetto utili per realizzare un’arma per così dire “domestica”: una pistola.
Liberator, questo il nome dell’arma, è stampabile in casa con una semplice stampante 3D. Quello che però un tempo avrebbe fatto la fortuna di Dotcom, nel giro di poco tempo viene immediatamente … cancellato.
Il re dei pirati, infatti, resosi forse conto del pericolo, decide di ordinare l’immediata rimozione del tutorial per armi giudicandolo: “una minaccia seria alla sicurezza della comunità” e ritenendo “spaventoso che chiunque possa essere in grado di stamparsi pistole che non possono neppure venire rilevate dai metal detector”.
“Tutti dovrebbero esserne preoccupati” aggiunge Dotcom.
E sembra quasi di non poterci credere. Sì, perché è strano sentir pronunciare un simile monito proprio dalla bocca di chi, fino a non molto tempo fa, risultava essere un vero e proprio appassionato di armi da fuoco.
Ora, al di là di tutto, preoccupa la creazione di uno strumento di produzione di armi in modo così immediato e semplice, addirittura con un semplice clic. Soprattutto alla luce dei permessi che Cody Wilson (il fondatore del progetto Defcad gestito da Defense Distributed, approdato, poi, su diverse piattaforme tra cui proprio “Mega”, con un boom di visualizzazioni e oltre 100.000 download in poco più di due giorni) dichiara di avere ottenuto per la vendita di quest’idea. Sembra proprio che al di là dell’Oceano i numerosi e recenti episodi di detenzione di armi da fuoco anche da parte di minori, come nel caso del bambino di 5 anni che negli Usa ha ucciso la sorellina di due anni con un fucile calibro 22 (progettato apposta per bambini), non abbiano fatto altro che alimentare la libera circolazione di armi, invece di sopirla. Kim Dotcom ci farà ricredere tutti quanti?
Luana Lo Masto
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