Dibattito Italicum, slitta ancora il Tavolo per l’editoria

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Editori, giornalisti ed edicolanti erano pronti, poi l’annuncio: il dibattito sull’Italicum sposta la riunione a Palazzo Chigi. Domani non ci sarà l’atteso Tavolo per l’editoria

Certezze dei fondi ed una riforma, ecco le richieste al Governo del comparto dell'editoria
Rinviato a data da destinarsi il Tavolo per l’editoria, priorità del Governo all’Italicum

Crisi dell’editoria, arriva finalmente il momento del famoso “tavolo” tra le parti sociali ed il Governo. O meglio, c’eravamo quasi. L’annuncio last minute del Governo infatti frena le aspettative di giornalisti, editori, edicolanti e di tutto il resto della filiera dell’editoria italiana: l’incontro atteso per domani non ci sarà. Una maledizione, quella che sembra abbattersi per l’ennesima volta sul Tavolo per l’editoria, che dovrebbe portare un po’ di sicurezze ai piccoli e medi editori e gettare le basi per la tanto attesa riforma. La causa dell’ennesimo rinvio è il dibattito, le polemiche, sull’Italicum, la nuova legge elettorale che in questi giorni sta monopolizzando l’agenda di Governo.

I promotori dell’iniziativa Meno giornali = Meno liberi Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), Fieg, Inpgi, Aci (Alleanza delle Cooperative Italiane), Anso (Associazione Italiana Stampa Online), Articolo 21, Cgil-Slc, File (Federazione Italiana Liberi Editori), Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), Mediacoop, Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) ed i sindacati degli edicolanti speravano finalmente di riuscire a riunirsi a Palazzo Chigi insieme al sottosegretario all’Editoria Luca Lotti per parlare della crisi del settore ed analizzare i passi per superare questo difficile periodo.
Il 2015 era iniziato sotto buoni auspici, già a gennaio c’era stato un primo incontro. L’unico fino ad ora. I rappresentanti delle associazioni del settore si erano detti immediatamente fiduciosi nei confronti dell’azione governativa, poi è iniziato un calvario. Il secondo incontro, quello che avrebbe aperto i lavori veri e propri era stato originariamente convocato per febbraio, all’indomani dell’elezione del Presidente Mattarella. Poi la riunione era stata rinviata a marzo e di nuovo nel periodo pasquale. Oggi l’annuncio è stato un fulmine a ciel sereno.

La situazione dell’editoria italiana è davvero difficile e sono centinaia le testate che navigano a vista, migliaia i posti di lavoro a rischio. Una situazione che rischia di degenerare un’emergenza occupazionale e sociale e che dovrebbe essere trattata con urgenza.
Nei giorni scorsi abbiamo provato ad anticipare i temi dell’incontro con Caterina Bagnardi, presidente della File (clicca qui per leggere l’intervista), che ha fissato quelli che sarebbero stati i punti cardine dell’incontro: il primo punto è la certezza. Certezza dei fondi 2014 e 2015, che vengono elargiti a posteriori. In pratica la grande difficoltà affrontata da molti piccoli e medi editori sta nel fatto che la precedente revoca del fondo pubblico ha di fatto tolto a molte aziende soldi in parte già spesi o comunque già messi a bilancio. Altro nodo da affrontare è quello della riforma dell’editoria che deve assolutamente creare un quadro legislativo chiaro e trasparente basato sulla certezza dei rapporti giuridici.

Dal canto suo Lotti ha sempre affermato di voler andare incontro quanto più possibile alle richieste della filiera ribadendo più volte però che servono sacrifici da parte di tutti (clicca qui per approfondire). Non esiste riforma, non esiste riorganizzazione di un settore che non comporti un po’di sacrificio da parte di tutti – ha detto il sottosegretario all’editoria pochi giorni fa a Firenze – . Il Governo si metterà ad un tavolo con giornalisti, editori e edicole, con tutti i soggetti che ruotano intorno al mondo dell’editoria, ne discuterà, ne parlerà”.
Ora dunque non resta che aspettare le risposte dal tavolo per l’editoria. Sempre che ci siano ancora interlocutori quando finalmente il Tavolo si farà.

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