Il Pdl fa quadrato attorno a Berlusconi e il capogruppo del partito alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha invitato i suoi a fare presenza in aula fino a venerdì. Presenza obbligatoria – sospesi permessi e missioni – per tentare l’approvazione del Ddl sulle intercettazioni.
Sulla modifica dell’articolo 114 di procedura penale, se sarà possibile evitare la fiducia bene. Ma in caso contrario, secondo quanto ha rivelato La Repubblica, «basterà convocare un Consiglio dei ministri al volo per portare a casa l’agognato bavaglio alla stampa e ai pm non resta che la fiducia».
Il disegno di legge, contro cui minaccia lo sciopero pure Wikipedia per via dell’obbligo di rettifica, punta a vietare la pubblicazione anche parziale, per riassunto o nel contenuto delle intercettazioni. Lo scontro tra Pdl e Terzo Polo (Pd e Idv hanno già bocciato ogni stretta sulle intercettazioni) ruota attorno al concetto di “contenuto”. Quest’ultimo spinge per pubblicare, almeno “nel contenuto”, le intercettazioni; l’udienza-filtro, o stralcio, in cui giudici e legali selezioneranno le telefonate utilizzabili nel processo e quelle superflue. E il Pdl lo esclude.
Enrico Costa e Manlio Contento, gli uomini di Niccolò Ghedini che preparano gli emendamenti da depositare entro il 4 ottobre alle 14, studiano la nuova versione dell’articolo 114 del codice di procedura traendola dal testo della legge Mastella (votato all’unanimità nel 2007 alla Camera in pieno governo Prodi). Lì è scritto che «è vietata la pubblicazione anche parziale, per riassunto o nel contenuto» delle intercettazioni.
(Lettera43)
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