”La pubblicazione da parte di Panorama delle intercettazioni su Prodi una ‘manovra’ volta a favorire un giro di vite sulle intercettazioni telefoniche, ispirata magari anche alla lontana dall’editore Berlusconi? Ridicolo, francamente ridicolo”. E’ quanto afferma il presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli (Pdl-An), che liquida con queste parole i dubbi espressi ieri dall’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, circa la funzionalita’ della pubblicazione delle intercettazioni che lo riguardano con un disegno politico della maggioranza.
E aggiunge: ”Se ogni notizia pubblicata da un giornale fosse ritenuta funzionale all’editore di riferimento sarebbe folle. Una cosa del genere poi e’ assurda anche perche’ e’ noto che l’editore non conta nulla, contano le scelte del direttore. Sembra incredibile che si sollevi una argomentazione del genere, frutto di una sciocca ideologia. E poi che dire: se le interecettazioni le pubblica l’Espresso e vanno bene, non vedo perche’ non possa farlo anche Panorama”.
”Personalmente posso anche esprimere la mia solidarieta’ a Prodi quando vede pubblicate conversazioni anche familiari sui giornali – conclude Berselli – ma non quando accusa anche indirettamente Berlusconi di essere ispiratore di questa manovra”.
Sulla questione è intervenuto anche il deputato del Pdl e legale del premier Silvio Berlusconi, Niccolo’ Ghedini: ”Io ritengo che sia sempre un grave errore pubblicare le intercettazioni telefoniche”. ”E’ un errore e un fatto penalmente rilevante – prosegue – pubblicare le intercettazioni in questo modo”. ”Credo che il Parlamento debba urgentemente intervenire su una materia cosi’ delicata – conclude Ghedini – e auspico che ci sia la maggior convergenza possibile tra maggioranza e opposizione”.
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