Ci siamo, L’intelligenza artificiale è sbarcata in redazione a Bild e scatena un’ondata di licenziamenti. È accaduto in Germania, dove i giornali si “vendono” ancora e bene. È accaduto alla Bild, il quotidiano tedesco più diffuso e famoso. Axel Springer, l’editore, lo aveva annunciato già a marzo scorso. Ha mantenuto la parola. Per i giornalisti inizia un periodo di lotta. Non solo in Germania.
Secondo quanto riportano i media tedeschi, Faz in testa, la Bild taglierà 200 posti di lavoro e chiuderà un terzo delle attuali sedi regionali che, da 18 passeranno ad appena dodici. Dal 1 gennaio 2024 la direttiva è una sola: prima il digitale. Poi, semmai, la carta. Eppure si tratta di un giornale che tira intorno ai cinque milioni di copie e che risulta tra i quotidiani più venduti in tutta Europa. Le mail che girano, di dirigenti apicali del colosso editoriale tedesco, parlano della necessità di trovare soluzioni utili e che mitighino l’impatto sociale dei licenziamenti. Belle parole ma il problema è a monte: quello che contano sono i profitti e non, evidentemente, la qualità dell’informazione.
Con i licenziamenti e con gli articoli fatti all’algoritmo si passa a una fase nuova e automatizzata dell’informazione. Siamo sicuri che togliere l’umano sia una buona scelta, che davvero possa rafforzare la democrazia anziché, come invece sembra, infliggerle un colpo, l’ennesimo?
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