Per le legge sulla par condicio le emittenti radiotelevisive devono assicurare a tutti i soggetti politici, con imparzialità ed equità, l’accesso all’informazione ed alla comunicazione politica. Principi che dovrebbero essere rispettati sempre, non solo in campagna elettorale, quando sono previste regole specifiche, per gestire i comizi elettorali. Secondo i dati raccolti, mese per mese, dall’Isimm, per monitorare il pluralismo politico, per conto dell’Agcom, nel 2007 la Rai è stata più equilibrata di Mediaset mentre il Tg de La7 è quello che ha dato maggio spazio al Governo. I dati raccolti consentono di rilevare la differenza di opportunità offerte dai Tg nazionali. L’elaborazione riguarda i principali partiti, il Presidente del Consiglio e il Governo. La percentuale si riferisce al “tempo di parola”, quando si esprime in prima persona la propria posizione, rispetto a quella di partiti ed istituzioni. Tra i partiti la percentuale media dei Ds è l’unica costante tra i Tg di Rai e Mediaset. Per gli altri il trattamento è molto differenziato. La Margherita è intorno al 4%, nei Tg Rai e Tg5 e scende all’1% in Tg4 e Studio Aperto. Rifondazione Comunista, a sorpresa, riceve il maggior tempo di parola dal Tg2 (il 4,47% del totale). Il Tg1 è la testata che dà più spazio diretto all’Udc, al quale tutti e tre i Tg Rai danno più tempo di parola di tutti e tre i Tg Mediaset. Forza Italia riceve un robusto sostegno dalle reti Mediaset: il 42,39% dal Tg4, il 32,17% da Studio Aperto e il 22,63% dal Tg5. Il Governo ha solo il 5,42% del tempo dal Tg4 ma ben 24,78% da La7.
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