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Indagine Anved: le aziende italiane scommettono sui social network

Non ci credo, ma ci clicco. Le imprese italiane utilizzano sempre più le piattaforme dei social per avere maggiore visibilità on line e per promuovere la propria attività. E questo nonostante il business on-line non abbia ancora convinto del tutto gli imprenditori del Belpaese. Procediamo con ordine. Dalla recente indagine effettuata dall’Anved (l’Associazione Nazionale Vendite a Distanza), risulta, infatti, che le aziende del nostro Paese sono interessate principalmente ad intercettare i sentimenti e le tendenze del momento per capire le preferenze dei propri clienti, vendere un prodotto e decretarne, così, il successo. Tutto questo diventa possibile grazie alla presenza sui social network che consente di raccogliere i nuovi lead e i feedback dei follower.
La ricerca afferma che il 60% delle aziende è dotata di personale apposito che si dedica completamente alla gestione della presenza e dell’attività sui diversi portali. Il settore che risulta, di gran lunga, il più attivo sul web, è quello dell’ e-commerce con il 94% di presenze. Sono date in netta crescita, tuttavia, anche le rimanenti attività comunque legate al business.
Le piattaforme più utilizzate restano i social con il 95% di preferenze. Seguono i canali video e foto con l’82% e i network professionali con il 78%.
Fra i social spadroneggia Facebook scelto dall’89% degli intervistati. Al secondo posto si piazza Twitter con il 65%. Chiude Google con il 34%.
Fra i portali dedicati al lavoro, la piattaforma più utilizzata è Linkedin con il 76%. Tra i portali video il preferito resta Youtube con il 74% di contatti, segue, molto distanziato ma in crescita, Pinterest con il 23%. Altri dati interessanti forniti dalla ricerca Anved riguardano l’utilizzo delle applicazioni sul mobile con il 20%, i fan page con il 65% e le applicazioni a pagamento utilizzate dal 29% degli utenti. L’indagine si conclude con un dato non confortante: solo il 12% delle aziende si dicono molto soddisfatte dell’investimento fatto sul web, mentre il 50% lo è solo parzialmente. Da quest’ultima analisi si ha la sensazione che in Italia la fiducia per il business on line stenti a decollare: una gran parte delle società ammette di esserci più per un fatto di visibilità e perché “fa tendenza” ma è scarsamente convinta che se ne possano ricavare profitti interessanti.

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