In Ue esplode il caso Cerno: è polemica tra destra e sinistra

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Esplode, in Europa, il caso Cerno: il direttore de Il Tempo non ha potuto partecipare all’audizione alla Commissione Giustizia e Affari interni sulla libertà di stampa. “In Italia parlano sempre di fascismo, io guardandomi in giro non lo vedevo. Oggi ho capito: ce l’avevano in casa. Al Nazareno, nelle sedi delle sinistre, nei programmi a sinistra della Rai”, ha tuonato il direttore del quotidiano romano in una conferenza stampa organizzata da Ecr-Fdi attaccando a testa bassa: “Se libertà di pensiero è dire quello che dicono Elly Schlein o Nicola Fratoianni, non è libertà di pensiero”. Al dibattito Libe hanno potuto prendere parte Sigfrido Ranucci e Francesco Cancellato, direttore di FanPage. Ranucci ha affermato che l’esclusione di Cerno non sarebbe da iscrivere a un tentativo di censura quanto sarebbe da addebitare a problemi burocratici: ““Premesso che io sono legato al segreto e non posso rivelare quanto è successo in commissione, mi dispiace per l’esclusione di Cerno, perché io mi batto da sempre per il pluralismo delle voci, però da quello che mi risulta credo che l’esclusione non abbia nulla a che fare con i contenuti né con l’appartenenza a categorie politiche o a impedimenti ideologici. È legata solamente alla tardiva presentazione delle liste dei nomi”, ha dichiarato all’Adn Kronos.

Ma oltre a quella di Cerno, a essere respinta è stata anche la candidatura all’intervento di Paola Ferazzoli, giornalista Rai e presidente dell’associazione Giornaliste Italiane. Manuela Biancospino, cofondatrice dell’associazione, ha attaccato: “Chi ci ha escluse probabilmente non ci ha ritenuto all’altezza della situazione. O forse poco affidabili perché siamo donne? Il messaggio che passa all’esterno è proprio questo di discriminazione di genere e probabilmente di pensiero politico”.

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