Il Consiglio dei Ministri ieri ha approvato lo schema di decreto legislativo, da sottoporre ora al parere delle commissioni parlamentari, per il recepimento della direttiva Ue 2008/6: dal 1° gennaio 2011 cade il mercato della corrispondenza sotto i 50 grammi.
Non nascerà un’autorità indipendente né verranno assegnate le competenze all’Agcom: il Ministero ha optato per un’Agenzia che dovrà funzionare con rigidi parametri di indipendenza ma sarà pur sempre una sorta di organismo “in house”. Solo successivi regolamenti interverranno a distinguere il potere di indirizzo del Ministero dello Sviluppo Economico e la funzione di regolamentazione affidata all’Agenzia.
Il decreto ritocca il parametro del servizio universale, ovvero l’insieme dei servizi di interesse generale prestati su tutto il territorio nazionale da un determinato fornitore con l’apporto di un contributo statale. Poste Italiane resta il fornitore dl servizio universale ma da quest’area esce la pubblicità diretta per corrispondenza, il cosiddetto direct mailing. Respinta invece la richiesta dei concorrenti, in primis Tnt Post, per l’esclusione dal servizio universale anche della posta massiva (ad esempio gli estratti conto) che pertanto nella fornitura di Poste Italiane potrà restare senza iva. Un altro nodo del contendere riguarda gli atti giudiziari. Il decreto, infatti, liberalizza le raccomandate della Pubblica Amministrazione, con l’eccezione di quelle relative ad atti giudiziari.
Alberto De Bellis
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