IL PARADOSSO DEI BREVETTI: GRAZIE AD ANDROID LA MICROSOFT INCASSERÀ IN UN ANNO 444MILIONI DI DOLLARI

0
639

È quanto riportato da un’analisi della Goldman Sach’s ed è solo una stima dell’importo che Google si vedrà sottrarre dal suo eterno rivale a causa di alcune presunte violazioni commesse sul fronte licenze dal sistema operativo Android nel settore mobile. Si tratta di soldi che deriverebbero dalle royalties (di un valore oscillante tra i 3 ed i 6 dollari per ciascun dispositivo venduto) garantite da ben otto produttori di device sfruttanti la tecnologia di Big G e scesi a patto con Redmond.
Samsung, HTC, General Dynamics Itronix, Velocity, Onkyo Corporation, Wistron, Acer e ViewSonic, saranno di fatto le prossime “voci di cassa” della Microsoft per l’anno fiscale che va dal 2 luglio 2011 al 30 giugno 2012. Eppure i 444 milioni stimati e guadagnati a titolo gratuito per merito del florido mercato dei brevetti, sembrano spiccioli una volta rapportati alle proiezioni sulle entrate della corporation per lo stesso anno effettuate dalla Goldman e pari a 75miliardi di dollari. Quella escogitata da Redmond sembra essere per lo più una mossa strategica volta a ritagliare nuovi spazi per l’uscita di Windows Phone 7.5. Lo scopo, si capisce, è quello di fare terra bruciata (per quanto possibile) nella battaglia contro Android e iOS, il sistema operativo targato Apple. Microsoft ha scelto il momento giusto creando ad hoc una serie di cattive contingenze per Google. L’operazione di acquisto di Motorola nel corso dell’estate, a quanto pare, è costato a Big G il volta faccia della Samsung che ha così motivato la propria presa di posizione: «Se Samsung avesse davvero creduto che l’acquisto di Motorola da parte di Google sarebbe stato utile all’intero ecosistema Android, avrebbe aspettato prima di siglare l’accordo di licenza con Microsoft. Samsung sa di non poter contare su Google. Abbiamo deciso di risolvere da noi i problemi di proprietà intellettuale di Android». Ed i vertici l’hanno fatto pagando 180milioni di dollari come pattuito nell’accordo di licenza per la vendita dei dispositivi nell’arco del 2011.
Lo stesso discorso vale per HTC, il noto produttore di dispositivi mobili made in Taiwan che ha da poco sposato anche una nuova piattaforma operativa targata Microsoft. Secondo i dati diffusi dal gruppo taiwanese, l’introduzione della nuova tecnologia sulla linea di smartphone prodotta dall’azienda avrebbe già coperto il 30% delle vendite totali. Un portavoce della compagnia già parla di performance superiori ad Android.
Così, mentre lo scontro con Oracle per i diritti su Java e l’accusa di violazione di otto brevetti da parte di Android è ancora in corso (la richiesta di risarcimento è passata da 6 a 2 miliardi di dollari), e dopo l’ultimo smacco ricevuto da Redmond, Google dovrà ambire a qualcosa di più dell’acquisizione dei mille brevetti IBM di metà settembre. Specie se la competizione tra innovatori somiglia sempre di più ad una guerra combattuta a suon di licenze.

Manuela Avino

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome