Tra nove giorni scade la pausa di riflessione che il governo si era preso per esaminare la decisione del precedente esecutivo sul beauty contest. Ma Passera ha già sciolto il nodo e individuato il percorso per assegnare i multiplex di frequenze d’intesa con l’Europa e l’Autorità delle Comunicazioni. Si farà una vendita pubblica, ma il bene complessivo verrà spacchettato. “La prossima asta – spiega Passera – sarà fatta di pacchetti di frequenze con durate verosimilmente diverse”.
E’ una riapertura dei giochi in piena regola, è un segnale che va nella direzione di un mercato veramente aperto. Un’ipotesi è che la banda larga 700 (2 o 3 multiplex dei 6 totali in palio) venga aggiudicata per un periodo di 3 anni, da qui al 2015. Per quella data infatti una commissione dell’Onu ha previsto lo spostamento di reti dalle tv all’accesso a internet. Ed è proprio la banda 700, una rete superveloce, il bene più prezioso del lotto visto che fa gola agli operatori del web, cioè al futuro delle comunicazioni. Il resto dei canali più strettamente televisivi può invece essere assegnato per un periodo più lungo.
La scelta del governo deve ora passare al vaglio della commissione europea. E all’esame dei partiti di maggioranza, senza dimenticare l’incrocio delicato con il rinnovo dei vertici della Rai. Sarà poi l’Agcom a stabilire tempi e modalità dell’asta.
Già domani possono arrivare risposte importanti. Il commissario Ue all’agenda digitale Neelie Kroes sarà infatti a Roma per un convegno della Confindustria con Passera. L’occasione buona per fare il punto sulle frequenze tv.
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