Il caso Flotilla fa litigare Floridia, Sechi e la politica

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Il caso Sechi fa litigare la politica, il braccio di ferro con la presidente della Commissione Vigilanza Rai Barbara Floridia fa insorgere il centrodestra. In un post su Facebook, è proprio Floridia a chiamare in ballo il giornalista: “Succede che Mario Sechi, ex portavoce di Giorgia Meloni, e direttore di Libero, parlando in tv della missione pacifista della Flotilla, dica testualmente che secondo lui le barche devono essere affondate e che quella della Flotilla sarebbe una tragica pagliacciata. Io quindi faccio un video, sostenendo che un giornalista che si esprime in questo modo svilisce l’intera categoria. Risultato? Oggi Sechi mi dedica un editoriale risentito, in cui mi accusa di giocare col fuoco perché- a suo dire – il mio intervento lo avrebbe esposto al clima d’odio delle piazze”.

Accuse, queste, che non sono poi così distanti dal Dna del Movimento Cinque Stelle di cui Floridia è espressione. Ai tempi che furono, e che paiono antichi ma è solo di pochi anni fa che si parla, Beppe Grillo (quando era ancora la guida del Movimento) aveva una rubrica sul suo Sacro Blog in cui ogni giorno metteva alla berlina un giornalista. E come dimenticare, poi, le meravigliose (si fa per dire, chiaramente) intemerate di un signore, oggi tornato nell’oblio, che amava dire che lui s’informava sul web?

Floridia prosegue la sua intemerata: “La cosa più grave è che Sechi continua a far finta di non capire, attribuendomi parole e intenzioni che non ho mai pronunciato né pensato. Per me è chiaro: ogni parola contro la missione di pace della Flotilla è da condannare”. Alla faccia del pluralismo, verrebbe da dire. Ma Floridia, dopo aver parlato di piazze e di clima d’odio, trova il tempo per sganciare un siluro alla maggioranza: “Trovo inoltre curioso che Sechi si ricordi dell’importanza della Commissione di Vigilanza solo quando gli fa comodo, e non quando la stessa resta bloccata per volontà della maggioranza di governo di cui lui è un fiero sostenitore”.

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