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GOVERNO. AL VIA LE CONSULTAZIONI. GIÀ DOMANI L’INCARICO A SILVIO BERLUSCONI (video)

Oggi pomeriggio Giorgio Napolitano comincerà le consultazioni al Quirinale che si concluderanno domani. L’incarico a Silvio Berlusconi per formare il nuovo Governo, potrebbe essere assegnato già domani, al massimo entro giovedì. Da quel momento spetterà al premier incaricato decidere quando sciogliere la riserva. Per farlo Silvio Berlusconi dovrà avere in mano la lista dei ministri, che ancora ieri sera non era stata completata.
I punti interrogativi sono Giustizia e Welfare. Per il dicastero di via Arenula è in atto un vero e proprio ballottaggio tra l’ex presidente del Senato Marcello Pera e il siciliano Angelino Alfano (Fi). Sulla questione Welfare c’è braccio di ferro con Fini. Per Berlusconi, il Campidoglio, conquistato dall’esponente di An, Alemanno, vale più di un posto in Consiglio dei ministri. Il premier in pectore chiede, dunque, a Fini e ai suoi, di rinunciare al Welfare. Ma se così fosse An rinuncerebbe a tutti i ministeri economici visto che l’Economia è già assicurata a Tremonti e lo Sviluppo a Scajola.
Berlusconi a questo punto deve chiudere il cerchio. L’ipotesi, che va facendosi strada a Palazzo Grazioli, è di ricompensare la rinuncia di An al Welfare con un ministero senza portafoglio e due viceministri in più rispetto a quelli previsti originariamente. Per il resto ci sarebbero: La Russa alla Difesa, Matteoli alle Infrastrutture, Poli Bortone alle Politiche comunitarie, Giorgia Meloni alle Pari Opportunità, Franco Frattini agli Esteri, Roberto Maroni agli Interni, Luca Zaia alle Politiche agricole, Maria Stella Gelmini alla Pubblica istruzione, Stefania Prestigiacomo alla Salute, Sandro Bondi ai Beni culturali. Per i ministri senza portafoglio vi sarebbero: Bossi al Federalismo, Calderoli alle Riforme, Raffaele Fitto agli Affari regionali, Angelino Alfano alla Funzione Pubblica, Elio Vito per i Rapporti con il Parlamento e Lucio Stanca all’Innovazione.
In ogni caso il Cavaliere è intenzionato a non superare la quota di 12 ministri con portafoglio e di mantenere entro i 6 o al massimo 8 quelli senza.
Fabiana Cammarano

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